Echi d'eternità: i volti degli etruschi si rivelano
Data evento 26/10/2025
Al Museo Archeologico delle Acque di Chianciano Terme inaugura l’allestimento Echi d’Eternità: i volti etruschi si rivelano, dedicato ai canopi etruschi della necropoli di Tolle, un tesoro unico al mondo.
Il Museo Archeologico delle Acque di Chianciano Terme arricchisce la propria collezione con la mostra Echi d’Eternità: i volti etruschi si rivelano, un’iniziativa che valorizza la più grande collezione di canopi etruschi attualmente esistente, frutto degli scavi nella necropoli di Tolle condotti tra il 1996 e il 2011. Oltre un centinaio di sepolture restaurate e edite complessivamente nel 2015 offrono oggi ai visitatori un’occasione unica per comprendere la società etrusca del VII secolo a.C.
Il Museo Archeologico di Chianciano Terme aderisce al Progetto Etruschi 85/25, promosso dalla Regione Toscana insieme a Fondazione Musei Senesi e Associazione Musei Archeologici della Toscana, che celebra i quarant’anni dai grandi eventi del 1985 dedicati alla civiltà etrusca.
I canopi della Necropoli di Tolle
Trentadue volti che attraversano i secoli per raccontare la vita, la morte e l’identità di una civiltà antichissima come quella degli Etruschi: una straordinaria selezione di canopi, urne funerarie antropomorfe risalenti al VII-VI secolo a.C., la più grande esistente al mondo proveniente dagli scavi alla necropoli di Tolle (1996-2011). La selezione di una più ampia che ne comprende oltre cento, è ospitata in uno spazio espositivo permanente completamente rinnovato, progettato per offrire ai visitatori un’esperienza immersiva e coinvolgente. I canopi, urne cinerarie caratteristiche della cultura etrusca, rappresentano una testimonianza unica dell’arte e della spiritualità di questo antico popolo.
Questa nuova sezione permanente, dunque, mette in luce trentadue urne funerarie antropomorfe, scelte per il loro valore simbolico e per i significativi contesti di provenienza, come gemelli o famiglie deposte nella stessa tomba. La disposizione su una base a gradoni permette di apprezzare sia le caratteristiche estetiche di ciascun canopo, sia i tratti fisiognomici dei personaggi rappresentati, offrendo una visione d’insieme che racconta la classe emergente a Tolle nel periodo orientalizzante.
L’allestimento è arricchito da pannelli didattici e da riferimenti culturali inaspettati, come la celebre fotografia di Alfred Hitchcock nei panni di un canopo durante la visita alla Mostra su Spina nel 1961, a sottolineare l’eco di queste figure nell’immaginario contemporaneo.
Nella stessa sala trova spazio anche il calco della Mater-Matuta, simbolo della ricomposizione fisica attraverso l’ossuario, ideale prosecuzione dell’ideale canopico. La mostra offre inoltre un approfondimento sulla ricerca scientifica condotta dai primi studi di L. A. Milani del 1884 fino ai giorni nostri, con filmati storici mai presentati al pubblico che raccontano la storia dei canopi e la loro sostituzione nel tempo.
Una collezione straordinaria
I vasi antropomorfi erano deposti in tombe a ziro, a camera e a cassone, come ha testimoniato lo scavo della grande necropoli di Tolle, che ha restituito la collezione più numerosa e variegate fra tutte quelle esistenti. Per esaltare il rango del defunto potevano essere collocati su un sedile con alta spalliera in genere di terracotta e talvolta di pietra o di bronzo. Ad evidenziare maggiormente il carattere umano degli ossuari, i canopi venivano spesso avvolti in stoffe, trattenute da fibule di bronzo o di ferro con la la precisa intenzione di perpetuare usanze e costumi della vita terrena. L’antropomorfizzazione del cinerario intendeva restituire al defunto un’identità fisica, andata distrutta nel rogo funebre, ma ricostruita attraverso la notazione di generici tratti anatomici.
Inaugurazione
L’inaugurazione, domenica 26 ottobre 2025, ha visto una partecipazione straordinaria di pubblico e autorità, tra cui la Sindaca di Chianciano Terme, Grazia Torelli, e il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, insieme alla coordinatrice della Fondazione Musei Senesi, Carolina Taddei.
Gli interventi del Direttore del Museo Giulio Paolucci e della Funzionaria Archeologa Ada Salvi della Soprintendenza per l’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Siena, Grosseto e Arezzo hanno approfondito la rilevanza storica, scientifica e culturale della collezione, sottolineando l’importanza della valorizzazione dei materiali di Tolle nel contesto della legislazione vigente.