La kylix di Kleophrades torna a Sarteano

Data evento 05/07/2025 - 02/11/2025

La kylix di Kleophrades torna a Sarteano

Mostra nell’ambito del “Progetto Etruschi 85/25”, promossa dalla Regione Toscana, organizzata da Fondazione Musei Senesi, Associazione dei Musei e parchi Archeologici della Toscana. L’esposizione è realizzata con il Comune di Sarteano, SarteanoLiving e il Museo Archeologico di Sarteano.

 


In un viaggio alla riscoperta dell’antica civiltà etrusca nei musei senesi, una mostra dal forte valore simbolico: “La kylix di Kleophrades torna a Sarteano”, dedicata a uno dei reperti più rappresentativi e allo stesso tempo più eloquenti della dispersione che ha interessato il patrimonio archeologico dell’area


Torna seppur temporaneamente a Sarteano, al Museo Civico Archeologico, un prezioso reperto della ceramica attica: si tratta della kylix di Kleophrades, portata alla luce durante gli scavi nella necropoli etrusca di Solaia. La kylix, che resterà visibile in una mostra a lei dedicata fino al 2 novembre, rappresenta un’occasione unica per riflettere sulla storia archeologica del territorio e sulla necessità di ricomporre una memoria frammentata. Il prezioso vaso attico a figure rosse, databile all’inizio del V secolo a.C., apparteneva originariamente alla collezione Borselli, una delle tante collezioni private formatesi nell’Ottocento, spesso in seguito a scavi mirati alla vendita dei reperti.

Nel corso del XIX secolo, infatti, la metropoli di Solaia – la più estesa dell’area chiusina – fu oggetto di intense campagne di scavo che causarono una drammatica dispersione del patrimonio archeologico locale verso musei e collezioni italiane ed europee. La kylix oggi in mostra è simbolo di questa diaspora culturale ma anche della volontà, oggi rinnovata, di restituire al territorio una narrazione più completa e autentica del proprio passato.

La mostra permette di riscoprire anche il contesto più ampio di questa dispersione. Basti pensare alla collezione Bargagli che costituisce il nucleo principale del Museo Archeologico di Siena, o agli oggetti della collezione Fanelli oggi conservati a Firenze. La stessa kylix apparteneva, come detto, alla collezione Borselli, oggi in parte confluita nel Museo Archeologico di Bologna: aveva lasciato Bologna solo in un’altra occasione prima di questa, per una grande mostra al Museo del Louvre.

Dalle “città dei morti” alle “città dei vivi”

A partire dagli anni Cinquanta, gli scavi sistematici condotti dalla Soprintendenza Archeologica hanno contribuito a ricostruire parte del patrimonio, portando alla luce nuovi reperti, oggi esposti presso il Museo Civico Archeologico di Sarteano. A questi si sono aggiunti, negli anni Duemila, importanti materiali provenienti dalle necropoli della Palazzinae delle Pianacce, grazie a operazioni di acquisizione e tutela.

La presenza temporanea della kylix a Sarteano vuole dunque essere un’occasione per riflettere non solo sulle “città dei morti” – le necropoli etrusche che punteggiano il paesaggio senese – ma anche sulle tracce delle “città dei vivi”, ovvero gli insediamenti, le attività e le espressioni di vita quotidiana di una comunità etrusca che in questo territorio ha lasciato segni profondi e ancora da esplorare pienamente.

La mostra – che segna la riapertura del Museo Civico Archeologico di Sarteano dopo due mesi di chiusura per interventi di adeguamento – fa parte del “Progetto Etruschi 85/25” promosso dalla Regione Toscana, realizzato dalla Fondazione Musei Senesi e da Associazione dei musei e parchi archeologici della Toscana. L’esposizione è organizzata con il Comune di Sarteano, SarteanoLiving, dal Museo Arhceologico di Sarteano e da Intrepido Servizi, nell’Ambito di Valdichiana 2026.